#sapereècambiare.

Mass Migration Report, domani a Roma

Domani c’è un bell'appuntamento a Roma. L’Urban Land Institute (ULI), associazione indipendente no profit con la mission di fornire un modello per l’uso responsabile dei territori a sostegno delle comunità, presenta il Mass Migration Report.

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  • 4 luglio 2017
Antonio Preiti Antonio Preiti Author

PRIMI, MA ULTIMI: Report sulla cultura a Roma

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  • 10 maggio 2017
cmc cmc Author

PRIMI; MA ULTIMI, Report sulla cultura a Roma, il video integrale di Radio Radicale

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Antonio Preiti Antonio Preiti Author

Primi, ma ultimi. Report sulla Cultura a Roma. Appuntamento con Wikiroma il 9 maggio


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  • 4 maggio 2017
Antonio Preiti Antonio Preiti Author

Le strade con più valore commerciale al mondo. E Roma?


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  • 13 ottobre 2016
Antonio Preiti Antonio Preiti Author

I NO che immobilizzano Roma


Ha ragione la sindaca. Il problema di Roma non è il “no” alle Olimpiadi. Il problema vero è tutto ciò che discende dal quel “no”. Possiamo anche arrivare a comprendere la preoccupazione per la gestione di un evento così grande.

Dal punto di vista economico, finanziario e dell’occasione che fa (qualche) uomo ladro. Ma gli strumenti di contrasto ci sono e altri se ne sarebbero potuti trovare. Anche, o soprattutto, in maniera condivisa. La questione non è il “no” all’evento di per sé. È il “no” all’idea di una città diversa, di una visione evoluta. Per questo nelle motivazioni del rifiuto si è continuato a ragionare sui termini stretti di un conto economico. Ma qui non si tratta di fare il saldo tra soldi spesi e panini venduti. Ospitare i Giochi avrebbe rappresentato un passo di apertura verso una dimensione ben superiore al raccordo anulare. E anche l’occasione per restituire ai cittadini strutture funzionali e soprattutto funzionanti visto  che – secondo la ricerca di Openpolis - con 0,16 centesimi Roma è ultima tra le grandi città italiane per spesa pro capite per gli impianti sportivi.

Le Olimpiadi erano, dovevano essere, un grande investimento per lo sviluppo di Roma attraverso la sua internazionalizzazione. I giochi sono attenzione mondiale, evoluzione, progresso. Con espressione semplice, una vetrina. Alla fine i processi sono più banali di quello che sembra. È come se per invogliare il pubblico a vedere uno spettacolo si facesse uno spot col teatro chiuso. Senza attori, scenografie, racconto. Il “no” è l’innesco di una perdita. Di nuovi investimenti (specie esteri), di interesse, di credibilità. Perché dovrei scegliere di creare impresa in una città che avverto ostile? Perché dovrei scegliere di studiare nelle università di un luogo che non mi regala prospettiva? Perché, da turista, venire a Roma quando Roma mi dice che non mi vuole? Da un monosillabo una reazione a catena. Che continuerà a produrre effetti e ad alimentarsi del dissesto della nostra città. Rinchiusa nella gabbia del suo immobilismo. E a raccontarlo sono i dati, non previsioni pessimistiche: nel 2016 ci potrebbe essere - secondo lo studio di Global Destination Cities Index, pubblicato da Mastercard – un sorpasso molto significativo. Milano sarà la città italiana che registrerà il maggior numero di visitatori nel nostro Paese (7,6 milioni contro i 7,1 di Roma). Una notizia che si spiega leggendo i numeri che raccontano come di quel totale, il 27,2 per cento va a Milano per lavoro, affari, meeting. Milano che conferma la sua vocazione internazionale, economica e ora anche turistica. Roma che conferma il suo rifiuto a diventarlo. Con un monosillabo.

Ancora una reazione a catena last minute. L’Italia non ospiterà i mondiali di Rugby del 2023. Il presidente della FIR Gavazzi ha ritirato la candidatura perché: “era strettamente collegata a quella di Roma 2024. E senza i giochi non ci sono più le condizioni per proseguire”. Per inciso, i mondiali di Rugby 2015 hanno portato al PIL del Regno Unito, paese ospitante, oltre 1 miliardo di sterline, hanno attirato 406 mila spettatori stranieri (con una permanenza media in UK di 14 giorni) e generato un giro d’affari complessivo di 2,4 miliardi di sterline (i dati li trovate qui http://www.rugbyworldcup.com/news/163399). Non a caso lo slogan degli inglesi era “too big to miss”. Chiaro “no”?


Stefania Gliubich
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  • 29 settembre 2016
Antonio Preiti Antonio Preiti Author

Brexit e Roma: La nostra grande opportunità

Tra il 19 e il 23 giugno il giorno e la notte si sono incontrati. A loro insaputa, due eventi geograficamente e concettualmente distanti tra loro, si sono improvvisamente collegati. Le elezioni amministrative in Italia e la Brexit. Qual è il loro legame? Niente apparentemente, tantissimo nella realtà dei fatti. La storia è semplice nella sua complessità: da una parte una città globale, Londra, che si sgancia dall’UE e perde pezzi di quell’ingranaggio che regola settori chiave per la vita dell’Europa (banche e farmaceutico). Dall’altra, Roma e Milano fresche di elezioni e con l’opportunità di raccogliere quell’eredità, entrare nell’arena europea ed assumere un ruolo internazionale.

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  • 22 luglio 2016
Antonio Preiti Antonio Preiti Author

Senza trasparenza: Le procedure che hanno permesso Mafia Capitale e come cambiarle

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  • 21 maggio 2016
Antonio Preiti Antonio Preiti Author

Il pensiero dei Romani su Roma, una ricerca inedita

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  • 18 maggio 2016
Antonio Preiti Antonio Preiti Author

Un blog per raccogliere idee, proposte e opinioni sulla modernizzazione e la rinascita di Roma.

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